Workaway: cos’è e come funziona. È possibile viaggiare gratis lavorando in giro per il mondo? Con Workaway puoi.
In questo articolo ti spiegherò cos’è Workaway, come funziona e altri siti simili. Alla fine, lascierò la parola alla mia amica Deborah che ti racconterà la sua esperienza di viaggio. Grazie alla possibilità del Workaway, infatti, Deborah ha potuto viaggiare gratis in Portogallo lavorando in un ostello.
Anche tu vorresti viaggiare per il mondo lavorando in cambio di vitto e alloggio? Raccontami i tuoi progetti nel box commenti qui sotto, non vedo l’ora di conoscerti!
Workaway: cos’è, come funziona e come iscriversi
Hai presente la meta dei tuoi sogni che non riesci mai a visitare perché non hai abbastanza soldi? Ecco, in questo caso potresti addirittura vederla gratuitamente! Come? Facendo un’esperienza di Workaway.
Forse, hai sempre pensato che Working holiday visa e Workaway siano la stessa cosa. Nel primo caso, lavori e vieni retribuito. Ed è un’opportunità presente solo in Australia, in Canada e in Nuova Zelanda. Tuttavia questo visto lavorativo viene concesso a chi ha meno di 30 e in alcuni casi 35 anni.
Ma quindi, che cos’è Workaway? Possiamo definirlo il sito di workexchange più famoso al mondo.
Come funziona? In pratica puoi iscriverti con una quota annuale e fare il login direttamente dal sito o dall’applicazione sul telefono. Una volta pagato, avrai la possibilità di contattare tantissimi host in giro per il mondo. Queste persone, dopo aver aperto un’attività, hanno bisogno di aiuto per andare avanti.
Puoi lavorare nelle fattorie, con gli animali, oppure in ostelli come vedremo dopo. Il tuo lavoro di volontariato prevede qualche ora al giorno, di solito alla mattina, in cambio di vitto e alloggio. Potrebbero chiederti di fare qualcosa extra, come pulire la casa o cucinare. Se non c’è scritto niente nelle richieste dell’host, prova a leggere alcune recensioni.
Viaggiare gratis lavorando con Workaway
Ricordati che, alla fine, non sei in casa tua. Rispettare e aiutare dovrebbe essere all’ordine del giorno. E, se decidi di fare quest’esperienza solo per una settimana, forse non potrai nemmeno considerarla una vera vacanza. Dovrai lavorare e sarai stanco. Forse non riuscirai nemmeno a uscire al pomeriggio e a vedere tutte le cose che avevi programmato.
Ma allora, perché in tanti amano viaggiare per il mondo lavorando con Workaway?
Sicuramente è un tipo di viaggio diverso. Che ti porta a scoprire lati di te stesso che mai avresti pensato di avere. Spirito di adattamento e forza di volontà ad esempio. Potrai conoscere persone e culture diverse. E potresti trovarti di fronte ad esperienze negative. Ma, forse, è proprio qui che sta il bello di queste avventure. Avere la possibilità, gratuita, di vivere insieme a un’altra cultura. Vedere come e cosa mangiano. Lavorare con altri volontari provenienti dall’altra parte del mondo. Imparare una nuova lingua e molto di più. Ecco, tutto questo fa parte di workaway!
Siti simili a Workaway: cos’è e come funziona Wwoof
Oltre a Worldpackers, un altro sito molto simile a Workaway è Wwoof. Vediamo insieme qualche differenza.
- Quota. Su Workaway paghi 39 euro se sei da solo mentre 49 in due persone. Questa quota è annuale e vale a livello mondiale. Mentre con Wwoof è un pò diverso. Ci sono meno host disponibili e devi pagare una quota ogni volta che decidi di fare un’esperienza in un paese diverso. Quindi, devi pagare sia che tu voglia lavorare in Italia che in Inghilterra. Questa quota, su Wwoof, viene pagata sia dagli host che dai lavoratori. Mentre su Workaway, gli host non pagano niente.
- Assicurazione. Se Workaway non dispone di nessuna assicurazione, Wwoof invece ce l’ha eccome. E questo spiegherebbe il discorso della quota. Tuttavia, esiste un’assicurazione che in tanti utilizzano quando lavorano manualmente o fanno trekking ed escursioni. Sto parlando di Worldnomads.
- Tipi di lavori. Come abbiamo visto, con Workaway puoi viaggiare lavorando in diversi contesti diversi. Dagli ostelli, ad insegnare in alcune scuole locali piuttosto che lavorare nei campi e nelle fattorie. Dall’altra parte, Wwoof si concentra solamente su esperienze sostenibili e fattorie organiche.
Ora lascio la parola alla mia amica Deborah che ti racconterà la sua esperienza di viaggio in Portogallo.
Viaggiare gratis lavorando in un ostello con Workaway
Quando mi è venuto in mente di viaggiare di più rispetto alle classiche due settimane all’anno, vivevo a Londra da circa un anno. Lavorando in un ristorante ho iniziato a sentire la stanchezza di quello che stavo facendo. Avevo bisogno di una pausa, di una boccata d’aria. Avevo sentito parlare da amici di un website chiamato Workaway nel quale puoi lavorare in giro per il mondo come volontario in ostelli, fattorie, famiglie e così via. Non sarei stata pagata ma mi avrebbero dato vitto e alloggio. Non male vero?
Dopo aver capito cos’è e come funziona Workaway, ho pensato che sarebbe stato un modo perfetto per viaggiare gratis per un mese. Avevo una gran voglia di provare esperienze nuove, uscire dalla mia comfort zone e prendermi del tempo solo per me. Ovviamente cercando di viaggiare low cost.
La ricerca, il colloquio e la decisione di andare in Portogallo
Una volta presa la decisione di partire, ho iniziato a guardare sul sito ufficiale di Workaway cercando i lavori che più mi ispiravano. Verso maggio iniziai la mia ricerca focalizzandomi sugli ostelli. Infatti, leggendo molti feedback, ho realizzato che poteva essere l’esperienza giusta per me. Dopo qualche settimana e varie interviste tramite Skype, ho deciso di andare in Portogallo. Ero indecisa tra due ostelli: uno a Porto e uno a Lisbona. Alla fine la mia scelta è stata Porto. E devo dire che non mi sono mai pentita di quella decisione.
Il momento di lasciare la comfort zone: le insicurezze e le indecisioni
Lasciare la cosiddetta comfort zone è sempre spaventoso ed eccitante allo stesso momento. Quando mi sono trasferita a Londra avevo veramente paura, era la mia prima volta da sola in una città completamente sconosciuta. Per non parlare del fatto che parlavo a malapena la lingua. Ma tutti i momenti difficili servono a renderti più forte. E così, avevo bisogno di provare di nuovo un’esperienza che non avevo mai fatto e quindi di mettermi in gioco. Lasciarmi trasportare dall’avventura, senza grandi programmi, semplicemente… let it be!
Finalmente in Portogallo: la mia esperienza con Workaway cominciava
Finalmente arrivo a Porto, all’ostello Alma Porto Hostel, dove il proprietario con cui ero in contatto mi stava aspettando. Ho subito avuto una buona impressione. Il proprietario sembrava molto tranquillo, giovanile e mi ha subito fatto vedere la struttura. Mi ha spiegato tutto quello che dovevo sapere ed infine, mi ha invitato ad un barbecue che aveva organizzato per tutti i volontari.
Infatti, non ero l’unica volontaria nell’ostello. Tutti gli altri ragazzi, più o meno della mia età, erano carini e molto amichevoli. Fin da subito ho iniziato a sentirmi a mio agio. Dopo qualche presentazione esco per un tour iniziale della città insieme ad un’altra volontaria conosciuta poche ore prima. Mi porta nei posti più importanti di Porto mostrandomi quanto fosse meravigliosa la città.
La prima sera mi ritrovo a far amicizia con altri ragazzi, parlando delle nostre esperienze di vita e condividendo idee. Sono ancora in contatto con una mia collega volontaria, anche lei italiana. Da quella sera siamo diventate grandi amiche e appena possiamo ci vediamo ovunque siamo!
Lavorare in ostello in Portogallo: esperienza super consigliata!
Il lavoro in ostello era molto facile. Consisteva più che altro nella pulizia delle stanze e zone comuni, preparazione della colazione e reception. Il lavoro veniva suddiviso su tre turni, cinque giorni a settimana. Avevo un sacco di tempo libero per godermi Porto e visitare altre città. La vita che trascorrevo era molto tranquilla. Insieme agli altri ragazzi, abbiamo avuto molto tempo per conoscerci e parlare. Abbiamo passato serate in giardino a ridere, bere, mangiare, organizzare lezioni di surf, uscire tutti insieme senza avere una meta precisa. È stato davvero fantastico!
Posso dire che è stata un’esperienza che porterò sempre con me. Non dimenticherò le persone incontrate, le loro storie di viaggio da qualsiasi parte del mondo. Ho migliorato il mio inglese, ho provato surf che ho scoperto mi piace moltissimo, ho vissuto Porto nei suoi angoli più nascosti. Grazie a quell’esperienza ho inoltre visitato altre città del Portogallo, ho mangiato e bevuto piatti tipici, ho riso un sacco e tante altre avventure sono successe in quel mese.
Ancora oggi quando ripenso a Porto sorrido. Perché in quella città, in quell’ostello e con quelle persone, mi sono sentita veramente felice.
Cos’è Workaway: viaggiare per il mondo lavorando
È possibile viaggiare gratis lavorando in giro per il mondo? Hai mai sentito parlare di Workaway o altri siti simili come Wwoof?
In questo articolo abbiamo visto cos’è e come funziona il sito di workexchange più famoso al mondo. Infine ti ho lasciato il racconto di Deborah. Infatti, grazie a Workaway, la mia amica ha lavorato come volontaria in un ostello e ha vissuto un mese in Portogallo.
Come hai visto, viaggiare per il mondo lavorando è fattibile. E sono sicura che, dopo tutto il periodo del Coronavirus, tante persone penseranno a viaggiare di più.
Grazie di aver letto l’articolo della categoria People Abroad. La parte del mio blog dedicata a persone che hanno lasciato la zona di comfort per qualche periodo per fare esperienze all’estero. Anche tu hai una storia da raccontare? Scrivimi nella sezione contatti!
2 commenti su “Workaway: cos’è e come viaggiare gratis lavorando in giro per il mondo”
Wow, lo sai che sembra davvero una bella esperienza? Grazie del consiglio e penso proprio che lo andrò a guardare! ☺️
Ti auguro di provare quest’esperienza appena si potrà!